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venerdì 9 marzo 2012

IDENTIKIT

Ho pensato di condividere con voi una riflessione che magari a molti potrà apparire strana se non addirittura insensata... ma che invece io ho constatato verificarsi frequentemente nelle mie "dinamiche mentali".
Spesso mi è capitato di non riuscire a fare un IDENTIKIT esatto di una persona, in particolare di una persona cara. Mi spiego meglio: mentre rispondevo alla richiesta di definire "oggettivamente" il viso di qualcuno, mi sono resa conto che invece, inevitabilmente, quello che stavo tracciando era un ritratto "soggettivo". La persona da me descritta era più "come la vedevo io" che "come realmente era". E più mi sforzavo di "mettere a fuoco" i dettagli, più l'immagine d'insieme mi appariva sfuocata. Mi sono resa conto che, più che ricordarne tratti del volto, ciò che visualizzavo nella mia memoria erano le espressioni e i sentimenti che questa persona mi aveva trasmesso attraverso il suo volto: le sue labbra che si schiudono in un sorriso sincero e stupito di fronte ad un dono inatteso, il luccichio con cui si illuminano gli occhi in un momento di complicità...
Ho trovato qualcosa di affine a queste mie sensazioni in queste righe di "NOTTURNO INDIANO" di Antonio Tabucchi:
"- Ha una sua fotografia? -
Era una domanda semplice e pratica, ma io inciampai nella risposta, perchè anch'io sentii il peso della memoria, e allo stesso tempo la sua inadeguatezza. Cosa si ricorda di un viso, in fondo? No, non avevo una fotografia, avevo solo il mio ricordo: e il mio ricordo era solo mio, non era descrivibile, era l'espressione che io avevo del volto di Xavier."

...a voi è mai capitato?

2 commenti:

  1. A livello cognitivo abbiamo probabilmente dei limiti rispetto alla descrizione di un volto. Questo fatto accade perché, secondo me, il volto è oltre un mero apparire fisico; infatti, esso richiama a qualcosa d'altro, di tipo affettivo e trascendentale. C'è sempre un mistero nel volto dell'altro che non riusciremo mai a cogliere e ri-prendere con un solo sguardo. Quello che manchiamo nella descrizione è là dove c'è il vero volto. Non significa che esso sia qualcosa di distante da noi e d'irraggiungibile, in fondo davvero quel volto siamo anche noi, noi col nostro sguardo che s'interroga.

    Un buon sabato : )

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    1. @ Laura ♥ Bleu~Vanille: grazie mille per la tua interessante spiegazione, che offre molti spunti di riflessione...
      felice sabato anche a te :)

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