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giovedì 21 febbraio 2013

...STRANA COSA LA MEMORIA...

"Anche adesso che sono passati diciott'anni, riesco ancora a ricordare chiaramente quel prato e il paesaggio intorno. Le montagne, che una dolce pioggia interminabile aveva lavato dalla polvere di tutta un'estate, si erano ricoperte di un verde profondo e smagliante, il vento di ottobre faceva fremere qui e là le piume dei susuki e nuvole lunghe e sottili aderivano perfettamente alla sommità del cielo, azzurro e trasparente come una lastra di ghiaccio. Il cielo era cosi' infinito che a guardarlo fisso dava le vertigini. Il vento attraversava il prato facendo ondeggiare leggermente i capelli di lei prima di perdersi nel bosco. Sulle cime degli alberi le foglie frusciavano (...) ma per il resto il silenzio era assoluto.
Strana cosa la memoria.
Nel momento in cui mi trovavo realmente lì, non mi rendevo nemmeno conto del paesaggio. Non mi sembrava che avesse niente di particolare, e non immaginavo neanche lontanamente che diciott'anni dopo avrei potuto ricordarmelo fin nei minimi dettagli.
A dire la verità, in quel periodo non avrebbe potuto importarmene meno del paesaggio. Pensavo solo a me stesso, alla ragazza così bella che camminava al mio fianco, alla nostra storia, e poi ancora a me. Era un'età in cui qualunque cosa io potessi vedere, sentire, pensare, mi tornava sempre nelle mani come un boomerang. Per giunta ero innamorato... Non c'era nessuno spazio per accorgersi del paesaggio.
Eppure adesso la prima cosa che affiora nella mia mente è proprio quel prato tra le montagne. L'odore dell'erba, il vento che portava dentro di sè un gelo sottile, il profilo dei monti... Sono queste le cose che per prime mi si affacciano alla mente. Chiarissime. Talmente chiare che ho quasi l'impressione, se allungo la mano, di poterne seguire i contorni con le dita.
Ma in questo paesaggio non ci sono figure umane. Non c'è nessuno. Naoko non appare, io nemmeno. E mi chiedo dove siamo andati a finire noi due. Come è potuto succedere? Dove è andato a finire tutto quello che ci sembrava così prezioso (...)? Quello che mi resta è solo lo sfondo: un paesaggio senza figure." 
da "NORWEGIAN WOOD" di Murakami Haruki

domenica 17 febbraio 2013

"IL VENTAGLIO" di Carlo Goldoni

Qualche sera fa sono andata a teatro a vedere la commedia "IL VENTAGLIO" di Carlo Goldoni, portata in scena da TEATRI E UMANESIMO LATINO SPA (Teatro Stabile del Veneto "Carlo Goldoni") per la regia di Damiano Michieletto.

Mi è piaciuta molto questa versione con la trasposizione della storia ai giorni nostri.
Così, con l'attualizzazione apportata, il VENTAGLIO (che è l'oggetto e il pretesto attorno a cui ruota tutta la vicenda), da normale ventaglio diventa un piccolo ventilatore portatile. 
Analogamente, la metaforica "doccia fredda" (espressione che, in senso figurato, indica qualcosa che giunge all'improvviso e inaspettatamente a smorzare l'entusiasmo provocando un'amara delusione) diventa davvero un rivolo di acqua gelida che corre giù per la schiena.

Vi lascio alle parole del regista Damiano Michieletto, che ben descrivono l'attualizzazione di questa brillante commedia goldoniana e le sue intenzioni:

"Mi piace questo testo perché è una storia d´amore sospesa nel tempo e nello spazio: non è collocata da Goldoni in uno spazio preciso, e non ci sono elementi sociali che forzano i personaggi in una determinata cornice storica. Tutto questo mi affascina perché lascia libera l´immaginazione, degli interpreti prima e dello spettatore poi. 
Mi piace perché dà la possibilità di lavorare con gli attori mettendo l´accento su una recitazione fisica, per inventare personaggi che invece nella scrittura sono ritratti molto rapidamente. 
Mi piace perché è una scrittura basata esclusivamente sul ritmo, capace di sintetizzare queste maschere umane in un microcosmo di relazioni tutte legate assieme. […]Tutti vengono coinvolti nella vicenda del ventaglio, diventano violenti, accecati per amore, folli di gelosia, ridicoli nelle loro smanie, impugnano pistole e coltelli, si minacciano... e tutto per un niente, per un piccolo ventaglio che non vale neanche due lire. Ma in realtà si tratta dell´amore: l´amore non ha prezzo e per amore si sono sempre fatte le più immense follie..."

Damiano Michieletto


Qui un video (dello scorso anno) con alcuni estratti dello spettacolo:



lunedì 11 febbraio 2013

FRITTELLE VENEZIANE

Ieri, a casa mia, abbiamo preparato le FRITTELLE VENEZIANE 
In questo periodo di Carnevale, qui dalle mie parti, sono uno dei dolci più diffusi. Ovviamente, ne esistono tantissime ricette e tantissime varianti. Quella che ora condivido con voi è solo una delle tante, basata sulla ricetta che delle signore veneziane avevano dato a mia mamma molti anni fa (ricetta collaudata, che ci ha dato sempre grandi soddisfazioni ). Provare per credere! 

INGREDIENTI:
- 2 etti di zucchero
- 3 uova
- 1 bicchierino di grappa
- 1 e 1/2 cucchiaio di olio di semi
- 1/2 cucchiaio di sale
- 1/2 litro di latte
- 1/2 pacchetto (da 250 grammi) di semolino
- 1 buccia d'arancia a pezzettini
- 1 buccia di limone grattuggiata
- 1/2 etto di pinoli
- 1 mela
- 3 etti di uvetta
- farina di fiore (q.b.)
- 2 bustine di lievito

Finché prepari tutti gli ingredienti, metti a bagno l'uvetta per circa mezz'ora.
Fai bollire il latte in un pentolino; quando bolle aggiungi il semolino amalgamandolo bene fino a formare una crema. Lasciala raffreddare un po'.
Nel frattempo, in una terrina grande, stempera lo zucchero con le uova, il bicchierino (scarso) di grappa, l'olio e il sale.
Amalgama questo impasto aggiungendo la crema di semolino, cercando di non formare grumi.
Aggiungi la buccia d'arancia finemente sminuzzata, quella del limone grattuggiata (attenzione: sia per l'arancia che per il limone, non tagliare mai la parte bianca sottostante la buccia, altrimenti dà un sapore amaro!), i pinoli, la mela grattuggiata e l'uvetta (scolata dall'acqua). 
Aggiungi al tutto farina di fiore (un po' per volta), fino ad ottenere una pasta ben solida.
(NB: se fino a questo punto avevi usato lo sbattitore elettrico per amalgamare il composto, man mano che aggiungi la farina e che il composto si solidifica, dovrai abbandonare lo sbattitore e girare l'impasto a mano con un mestolo! non lasciare l'impasto troppo molle: perché la ricetta riesca bene deve avere una consistenza piuttosto solida) 
Solo ora aggiungi le 2 bustine di lievito e lascia il composto a riposo a lievitare per circa mezz'ora.
A questo punto non ti resta che friggere le frittelle in olio bollente!
Preleva con un cucchiaio delle quantità di impastito di forma più o meno sferica (in modo che le frittelle che ne usciranno abbiano un diametro di circa 4 o 5 cm), aiutati con un altro cucchiaio per "tuffare" l'impasto nell'olio bollente.
Prima di procedere con le successive, controlla le prime frittelle che friggi: aprile per controllare che la cottura sia riuscita, che all'interno non siano crude e verifica anche che l'esterno non sia troppo scuro. Così facendo potrai regolarti per trovare il giusto punto di cottura. Analogamente, regola la fiamma valutando la migliore riuscita.
Man mano che le friggi e le scoli dall'olio, riponile in una pirofila su dei fogli di carta assorbente e spolverizzale con un po' di zucchero.

SOTTOLINEANDO...

Buon lunedì! Come promesso, con piacere condivido con voi altri estratti dal libro "LA SIMMETRIA DEI DESIDERI"... frasi a mio parere intense e significative, che ho sottolineato durante la lettura:

"E' proprio questo il problema del pensiero occidentale (...). Si prendono delle decisioni, e poi se ne diventa schiavi. Siamo tanto impegnati a realizzarle da non renderci nemmeno conto che nel frattempo sono diventate irrilevanti."

"Le cose che ci rendono felici non sempre hanno una spiegazione e non devono per forza essere ragionevoli."

"Se una persona è in grado di ridere di se stessa, allora ha ancora qualche speranza."

"Ci sono parole che possono toccare? E la scrittura, la scrittura è fatta solo di parole... un mucchio di parole... una volta forse credevo nelle parole, ma dopo tanti anni in pubblicità, con tutti gli slogan che ho inventato (...) ho capito che le parole vengono usate soprattutto per mentire. A se stessi o agli altri."

"Mi accontenterò di dire che il corpo è una cosa meravigliosa. In una sola notte due corpi possono esprimere un'infinita gamma di sentimenti: pentimento, perdono, disperazione, speranza, offesa, orgoglio, solitudine abissale e comprensione profonda, gratitudine, e semplice gioia, pura. E vendetta. E amore. (...) E forse aggiungerò anche, per mancanza di scelta, che le parole possono ingannare, i pensieri possono sconvolgere, ma il corpo... il corpo sa."

da "LA SIMMETRIA DEI DESIDERI" di Eshkol Nevo


venerdì 8 febbraio 2013

TEORIA DEL 51:49

"Ho ricordato a C. la sua teoria, la teoria di 51:49, secondo la quale per qualunque dubbio 50:50 su cui interpelli un amico, hai già una leggera inclinazione interiore verso una soluzione, e quando gli poni la questione lo fai in modo tale da garantire che lui sosterrà la soluzione verso la quale eri comunque intenzionato."

da "LA SIMMETRIA DEI DESIDERI" di Eshkol Nevo


(nb: io faccio sempre così!!! eheheh)


sabato 2 febbraio 2013

"LA SIMMETRIA DEI DESIDERI" di Eshkol Nevo

Ciao a Tutti,
oggi ho il piacere di presentarvi il romanzo "LA SIMMETRIA DEI DESIDERI" di Eshkol Nevo.


Ecco la mia recensione e le mie impressioni:

Attirata dal titolo - a mio parere meraviglioso - e dall'immagine di copertina (che evoca ricordi estivi e spensierati), mi sono lanciata alla scoperta di questo autore che è riuscito a conquistarmi per il suo stile e per il suo modo sottile di sviscerare la caleidoscopica versatilità dei sentimenti e delle relazioni interpersonali.
Questo romanzo è una sorta di inno all'amicizia vera, autentica, che riesce a resistere al tempo, agli inevitabili cambiamenti dovuti all'età, agli amori, agli impegni lavorativi, all'usura, alla noia.
I protagonisti sono 4 amici, tanto diversi quanto complementari e necessari l'uno all'altro per creare un tutt'uno armonico e completo.
Durante una partita di calcio dei mondiali - che stanno guardando tutti e 4 assieme in TV - uno di loro ha un'idea: scrivere ognuno su un foglietto i propri desideri per il futuro, custodire segretamente questi bigliettini e svelarne il contenuto ai mondiali successivi (cioè 4 anni dopo) e vedere se e come tali desideri si sono realizzati. Ognuno di loro racchiude nel suo bigliettino segreto un concentrato di sogni: la realizzazione di un amore, un successo lavorativo, l'affermazione della propria vera identità attraverso il concretizzarsi di una passione, la speranza in un mondo più giusto.
Sullo sfondo la complicata situazione israeliana li costringe a domandarsi quale sia il senso di quel perenne conflitto (se di senso si può parlare...), a considerarlo con spirito critico. Inevitabilmente la realtà esterna influisce anche sulle loro storie personali, sulle loro singole esistenze che talvolta si allontanano, altre volte si avvicinano, in una strana danza, in cui nulla è mai immobile.
Tutto scorre. Tutto fluisce. E alla fine, come in uno splendido giardino bahai, i desideri dei 4 amici confluiranno verso una "simmetrica" realizzazione.
Degni di nota anche gli "intermezzi filosofici" tratti dalla tesi di uno dei protagonisti: raccontano le "metamorfosi" di alcuni filosofi, ovvero i momenti in cui costoro cambiarono idea rispetto alle loro precedenti convinzioni.
Eshkol Nevo, giovane autore israeliano, è stato inevitabilmente paragonato a David Grossman per la capacità di raccontare il sottile rapporto tra vite individuali e storia collettiva.
Rispetto a Grossman, però, vedo in Nevo maggiore concretezza e dinamicità, meno intellettualismo.
Lo accomuna invece a Grossman la mirabile capacità introspettiva, la maestria di riuscire a condurre il lettore nelle profondità dell'animo dei personaggi.
...insomma è un libro che vi consiglio caldamente!
Nei prossimi post riporterò alcuni estratti dal libro, frasi che mi sono particolarmente piaciute e che ho sottolineato durante la lettura (anche se è un libro da cui è difficile decontestualizzare alcuni periodi perché ogni frase trova il suo senso più pieno solo all'interno dell'intero contesto, in un gioco continuo di rimandi e collegamenti).