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sabato 31 dicembre 2011

"WHEN YOU'RE GONE" by Cranberries


Hold on to love, that is what I do
Now that I've found you
And from above everything's stinking
They're not around you
And in the night, I could be helpless
I could be lonely, sleeping without you
And in the day, everything's complex
There's nothing simple, when I'm not around you
But I miss you when you're gone
That is what I do
Bay, bay, bay
And it's going to carry on
That is what I knew
Bay, bay, bay
Hold on to my hands, I feel I'm sinking
Sinking without you
And to my mind, everything's stinking
Stinking without you
And in the night, I could be helpless
I could be lonely, sleeping without you
And in the day everything's complex
There's nothing simple, when I'm not around you
But I miss you when you're gone
That is what I do
Bay, bay, bay
And it's going to carry on
That is what I do
Bay, bay, bay

...era da un po' di tempo che pensavo di fare un post su questa canzone dei CRANBERRIES, forse meno famosa di altri loro successi, ma per me particolarmente significativa...
L'anno è ormai agli sgoccioli e, spesso, questo periodo ci rende più inclini a pensare con nostalgia a chi non c'è più o ad un amore perduto.
Lasciatevi trasportare da questa dolce e struggente melodia e dalla splendida voce di Dolores...
Emerge forte ed incontrastato l'AMORE, un sentimento che tutto pervade, che come un fluido caldo si insinua in tutte le pieghe del nostro animo.
La canzone, però, oltre che d'AMORE parla anche della sua assenza. Come una costante contrapposizione tra il calore, il senso di pienezza e protezione quando l'amore c'è e ci tiene per mano... e, per antitesi, il senso di vuoto, di freddo, di difficoltà insormontabili quando esso viene a mancare nella nostra vita:
"And in the night, I could be helpless
I could be lonely, sleeping without you
And in the day, everything's complex
There's nothing simple, when I'm not around you"
(E nella notte, potrei essere debole
Potrei essere sola, dormendo senza te
E durante il giorno, tutto è difficile
Non c’è niente di semplice, quando non sono vicino a te)

L'augurio più bello che voglio farvi, per questo 2012 ormai alle porte, è che l'AMORE possa essere sempre dentro i vostri cuori, per non farvi mai sentire soli e tristi... e che, come un sole, illumini e riscaldi tutti i vostri giorni.

venerdì 30 dicembre 2011

QUAL'E' IL TUO POSTO A TAVOLA?

Durante le Festività Natalizie, generalmente, si trascorre più tempo del solito seduti a tavola (per mangiare e chiacchierare con parenti e amici). Qualche giorno fa, parlando del più e del meno con mia mamma, eravamo finite a parlare dei POSTI A TAVOLA e di come ognuno di noi abbia il suo "posto preferito" non solo nella propria casa, ma anche quando va a pranzo/cena da parenti o amici, o in giro per ristoranti o altri luoghi conviviali.
Ci avete mai fatto caso? Certo, un posto vale l'altro e ci si può sedere ovunque! però, sotto sotto, abbiamo sempre il nostro posto preferito e, potendo scegliere, è sempre in quel posto che ci sediamo (smentitemi se non è cosi'...)
Io ad es., quando posso scegliere dove sedermi, sia a casa mia che quando sono ospite a casa di qualcuno, prediligo i posti in cui non mi trovi a dare le spalle ad una porta: in quei posti mi sentirei un po' "sospesa", a disagio, come se da un momento all'altro dovesse entrare qualcuno. Mi piacciono invece i posti che alle spalle hanno il muro o le finestre e da cui posso avere la visuale di tutta la stanza e di chi entra. Stessa cosa se mi trovo al ristorante.
Ho fatto una piccola ricerca in internet e nel sito www.donnad.it ho trovato questa spiegazione:
"Durante le feste natalizie intorno alla tavola si riuniscono famiglie intere, gruppi di amici e colleghi di lavoro. Approfitta di questo momento per capire il carattere dei tuoi invitati: ogni posto a tavola ha un significato preciso e la scelta indica un lato del carattere di ognuno.
Partiamo con il posto più ambito : il capotavola.
Sei una persona che ricerca fama ed onore? Sicuramente preferisci sederti acapotavola ma avendo la porta di ingresso di fronte a te. Questo è infatti il posto preferito da chi considera la carriera importante e ama sentirsi il "mattatore" di ogni situazione.
Se scegli di sederti a capotavola, dando però le spalle la porta principale della stanza, sei invece una persona che ama ciò che fa e non si spaventa di fronte alle responsabilità.
Chi invece ama sedersi sul lato destro della tavola, vicino al capotavola, rivela una propensione all'altruismo ed alla collaborazione, ma anche un amore per i viaggi.
Chi invece di solito preferisce sedersi vicino al capotavola, ma sul lato sinistro della tavola, sa farsi apprezzare per le sue doti di saggezza ed autorevolezza.
Il posto centrale è scelto di solito da chi rivela doti creatività: brillante e pieno di fantasia, questa persona ama avere accanto a sé persone giovani (potrebbe trattarsi, ad esempio, di figli) e la sua famiglia."
Inoltre, in "virgilio-donne", ho trovato queste regole di galateo per l'assegnazione dei posti a tavola:
"Nella dislocazione dei posti a tavola, il galateo consiglia che i padroni di casa siedano uno di fronte all'altro. Che il tavolo sia quadrato, rettangolare o rotondo, la regola vuole poi che alla destra della padrona di casa sieda l'ospite maschile di maggior riguardo e alla sua sinistra un altro ospite maschile di riguardo; così come alla destra del padrone di casa siede la signora di maggior riguardo e alla sua sinistra un'altra signora. Il resto dei commensali si siede alternando una presenza femminile a una maschile. Ricordate che lo spazio ideale a disposizione di ciascun commensale teoricamente è di 60 cm."
La disposizione a tavola

mercoledì 28 dicembre 2011

"DA PRINCIPIO ERA LA NEVE" di Fabio Mele

Ciao a Tutti!
Anche oggi mi piace l'idea di condividere con voi un altro romanzo scoperto grazie ad ANOBII (social network dedicato ai libri). Il romanzo in questione è "DA PRINCIPIO ERA LA NEVE" scritto da Fabio Mele, bravissimo autore esordiente/emergente.




Ecco la mia RECENSIONE per SOLOLIBRI.NET:


http://www.sololibri.net/Da-principio-era-la-neve-Fabio.html


E qui di seguito un estratto dal libro:

"Da una parte l'occhio gioioso, contento, dalle sfumature chiare, di Aurora.
Dall'altra, un soffio più lontano, l'occhio speranzoso, contento, dalle sfumature scure, di Alex.
Pelle, sempre più vicina. Labbra, sempre più vicine. 
Un niente a separare. Il niente svanisce. Lì, a spandersi, sulle labbra di Aurora.
- Piove! - disse lei sorpresa, asciugando il labbro inferiore con il superiore.
La forsennata corsa di quella goccia d'acqua finì così, nel modo più dolce, presto seguita da miliardi di altre forse meno fortunate."

lunedì 26 dicembre 2011

"NELLA BOLLA" di Andrea Franco

Oggi desidero parlarvi di un libro che ho scoperto su ANOBII grazie ad una catena di lettura.
Si tratto del romanzo "NELLA BOLLA" dell'autore esordiente/emergente Andrea Franco.



Ecco qui di seguito la mia RECENSIONE per SOLOLIBRI.NET:


http://www.sololibri.net/Nella-bolla-di-Andrea-Franco.html



Con piacere condivido con voi anche un estratto del libro, che mi è particolarmente piaciuto:


"Ogni attimo di sofferenza assumeva un aspetto diverso e, come i ricordi di tanti anni prima, si trasformava in qualcosa di molto vago, ma decisamente pungente. Col tempo le immagini sbiadivano e i ricordi si annacquavano, ma le emozioni rimanevano, amplificate e chiuse come in una bolla. E questa bolla cresceva con il passare del tempo, diradando tutto, ma allo stesso tempo inglobandoti in sè. Cosi' l'emozione non te la trovavi più dentro, ma tutt'intorno, ovunque tu guardassi, ovunque tu andassi."
da "NELLA BOLLA" di Andrea Franco

ps: per curiosità, date un'occhiata a questo link (da cui ho tratto l'immagine per questo post): http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/spettacoliecultura/fotografo-bolle-sapone/1.html
riguarda un certo Richard Heeks che fotografa le immagini riflesse nelle bolle di sapone: troppo bello!!!

sabato 24 dicembre 2011

***FELICE***NATALE***

Nell'impossibilità di farveli personalmente,
tanti cari auguri a tutti voi che seguite sempre il mio blog
e lo impreziosite con i vostri commenti
(e anche a voi, cari "viandanti telematici", che passate di qua per caso)
auguri sinceri perchè il Natale vi porti in dono 
tutto ciò che di bello desiderate.
Sandra


...ed ora, ecco alcune immagini degli alberi di Natale più originali trovati girovagando per la rete...
per GLI INTELLETTUALI: basta spostare qualche libro qui e là nella vostra libreria e il gioco è fatto

per "CHI HA SETE" (!!!): nel caso vi venisse sete, ecco l'albero di Natale fatto con bottiglie di birra

per I DISEGNATORI: ecco un facilissimo albero di natale che potete creare in un istante mentre fate la punta alla matita

per I PASSIONALI: albero di natale con estintori per "spegnere i bollenti spiriti"!!!

giovedì 22 dicembre 2011

LA BUONA SORTE NON E' MENO SCONCERTANTE DELLA CATTIVA

"Nashe aveva capito che Flower aveva raccontato molte volte in passato questa storia, ma anche che questo non gli impediva di assaporare la possibilità di farlo ancora. Forse era comprensibile.
La buona sorte non è meno sconcertante della cattiva, e se uno si vede letteralmente rotolare addosso qualche milione di dollari giù dal cielo, forse deve continuare a raccontare la storia per convincersi che è successa davvero."
da "LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster

mercoledì 21 dicembre 2011

IL RUMORE DEI SOGNI

"Ad un certo punto della notte sognò una foresta dove il vento passava fra gli alberi producendo un suono di carte rimescolate."
da "LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster
...e i vostri sogni CHE RUMORE FANNO...?
musica, ritmo, fruscii... ma anche silenzi: qual'è la "colonna sonora" dei vostri sogni?

martedì 20 dicembre 2011

$OLDI

"Il vero vantaggio dei soldi non era che gli avevano comprato delle cose: era che gli avevano permesso di smettere di pensare ai soldi."
da "LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster

lunedì 19 dicembre 2011

ON THE ROAD

"Nashe non aveva nessun piano definito. Tutt'al più l'idea era di lasciarsi andare alla deriva per un po', viaggiare da un posto all'altro e vedere cosa succedeva. Pensava di stancarsi in un paio di mesi, e a quel punto si sarebbe seduto a riflettere sul da farsi. Ma i due mesi passarono e lui non era ancora pronto a smettere. A poco a poco, si era innamorato della sua nuova vita libera e irresponsabile, e una volta che questo accade, non c'era più nessuna ragione di smettere.
La VELOCITA' era la cosa essenziale, la gioia di sedersi in macchina e precipitarsi avanti attraverso lo spazio. Divenne il bene primario, una fame da saziare a ogni costo. Nulla attorno a lui per più di un momento, e poichè i momenti si susseguivano, era come se lui solo continuasse a esistere. Lui era il punto fermo in un vortice di cambiamenti, un corpo che restava in equilibrio, assolutamente immobile, mentre il mondo gli si gettava incontro e scompariva. L'automobile divenne il sacrario dell'invulnerabilità, un rifugio dentro il quale nulla poteva più colpirlo. Mentre guidava non aveva fardelli da portare, era libero dalla benchè minima particella della vita precedente. Questo non significa che nella sua mente non sorgessero i ricordi, ma sembrava che non recassero più nulla dell'antica angoscia. Forse con questo aveva qualcosa a che fare la musica, i nastri interminabili di Bach e Mozart e Verdi che ascoltava seduto al volante, come se in qualche modo i suoni emanassero da lui e impregnassero il paesaggio, trasformando il mondo visibile in un riflesso dei suoi stessi pensieri. Dopo tre o quattro mesi, aveva solo da salire in macchina per sentire che stava liberandosi del suo corpo, che appena premeva il piede sull'acceleratore e iniziava a guidare, la musica l'avrebbe trasportato in un mondo senza peso."
da "LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster

domenica 18 dicembre 2011

INCONTRI CASUALI

"Fu uno di quegli incontri casuali, imprevisti, che sembrano nascere dall'aria sottile - un ramoscello spezzato dal vento che improvvisamente atterra ai tuoi piedi."
da "LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster

venerdì 16 dicembre 2011

"LA MUSICA DEL CASO" di Paul Auster

Ciao a tutti!
Oggi voglio parlarvi di un altro romanzo di Paul Auster: "LA MUSICA DEL CASO".  
Mi sto convincendo sempre di più che questo scrittore è un genio... ma per capire questa mia considerazione, bisogna necessariamente leggere qualche suo libro.
Ecco qui di seguito la trama del libro e alcune mie considerazioni. Buona lettura!
DESCRIZIONE:
Un'eredità imprevista determina una svolta nella vita di Jim Nashe, il protagonista della "Musica del caso". Jim molla il lavoro, lascia sua figlia e, alla guida di una fiammante Saab 900, vagabonda per un anno intero avanti e indietro attraverso l'America. Sempre casualmente incontra Jack Pozzi, un giovanissimo giocatore d'azzardo, reduce da una rocambolesca avventura notturna. Con ciò che resta dell'eredità di Nashe i due decidono di portare avanti il progetto di Pozzi: battere a poker Flower e Stone, due miliardari (hanno vinto una grossa somma con un biglietto della lotteria). Ma le cose non vanno nel modo sperato. Così quello che sembrava essere un classico romanzo on the road, con un eroe che attraversa l'America sconfinata, si trasforma in un altro tipo di avventura: un romanzo sull'azzardo, e sul potere sconfinato del Caso.
La mia RECENSIONE per SOLOLIBRI.NET:

giovedì 15 dicembre 2011

TI TELEFONO O NO...?

"L'indomani mattina presto, appena prima dell'alba, Walker apre gli occhi e si scopre solo a letto. Sul cuscino accanto a lui c'è un pezzo di carta, un biglietto di Margot: SCUSAMI. IL LETTO ERA TROPPO SCOMODO. TELEFONAMI LA SETTIMANA PROSSIMA.
Si domanda se avrà il coraggio di chiamarla. Poi, più sensatamente, si domanda se avrà il coraggio di non chiamarla, se può resistere senza cercarla ancora."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

...come diceva Gianna Nannini in una sua famosissima canzone:
"Ti telefono o no / ti telefono o no / io non cedo per prima
Mi telefoni o no / mi telefoni o no / chissà chi vincerà"
...e voi come vi comportate dopo un'appuntamento?
telefonare o non telefonare? che dilemma...

mercoledì 14 dicembre 2011

IL POTERE SEDUTTIVO DELLE PAROLE

"Gli viene da chiedersi se le parole non siano una componente essenziale del sesso, se parlare in realtà non sia un modo più sottile di toccarsi, e se le immagini che ci danzano in mente non siano meno importanti dei corpi che teniamo tra le braccia."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

martedì 13 dicembre 2011

GIOCA SOLO SECONDO LE TUE REGOLE

"Si mettono d'accordo per vedersi fra un'ora al La Palette. Sono le quattro del pomeriggio e Walker arriva per primo, con dieci minuti d'anticipo. Ordina una tazza di caffè e poi rimane li' seduto mezz'ora, sempre più convinto di essere stato bidonato: ma proprio quando sta per andar via, entra Margot. Muovendosi in quel suo modo lento, distratto, il baleno di un sorriso che le schiude le labbra, baciandolo con calore su entrambe le guance, si siede di fronte a lui. Non si scusa del ritardo, Margot non è il tipo e lui non se lo aspetta, non si sognerebbe mai di chiederle di giocare secondo regole fissate da altri che lei stessa."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

lunedì 12 dicembre 2011

LA PIETA'

"Non la voglio insultare. La PIETA' è un'emozione così orrenda, così inutile - la devi soffocare e tenertela dentro. Nel momento in cui cerchi di esprimerla, non fai che peggiorare le cose."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

sabato 10 dicembre 2011

IO VORREI, NON VORREI, MA SE VUOI...

"Il vero amore, dice, è quando ricavi altrettanto piacere dal dare piacere che dal riceverlo. Cosa ne pensi, Adam? Ho ragione o torto? Le rispondi che ha ragione. Le rispondi che è una delle cose più acute che abbia mai detto.
Quando inizia? Quando l'idea accarezzata nella mente di entrambi si manifesta come azione nel mondo fisico? (...) Hai promesso a te stesso che non farai la prima mossa, che ti tratterrai dal toccarla fino a quando non ti toccherà lei, perchè soltanto allora saprai al di là di ogni dubbio che lei vuole quello che vuoi tu e che non hai equivocato i suoi desideri. (...)
Un attimo dopo, posi il bicchiere anche tu. Entrambi vi appoggiate allo schienale e Gwyn ti prende la mano, intrecciando le dita nelle tue. Hai paura? ti chiede. Le rispondi di no, non hai paura, sei molto felice. Anch'io, dice lei, e poi ti bacia sulla guancia, un bacio delicatissimo, nulla più del più flebile contatto, di un minimo sfregarsi della bocca contro la tua pelle. Ti rendi conto che tutto deve procedere piano, si deve costruire per incrementi minimi, che a lungo sarà solo una danza titubante, incerta di si e di no, e cosi' preferisci, perchè se uno di voi ci ripensasse ci sarà tempo per far retromarcia e interrompere tutto. Il più delle volte è meglio che quanto smuove la fantasia resti nella fantasia, e Gwyn lo sa, è saggia a sufficienza per sapere che la distanza fra pensiero e atto può essere immensa, un abisso grande come il mondo intero. Quindi saggiate le acque con cautela, un passettino dopo l'altro, sfiorandovi l'un l'altra il collo con la bocca, sfiorandovi le labbra con le labbra, e anche se vi siete avvinti in un abbraccio stretto, le mani non si muovono. Passa più di mezz'ora, e nessuno dei due mostra la minima intenzione di smettere. E' qui che lei apre la bocca. E' qui che apri la tua, e insieme cadete a capofitto nella notte."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

venerdì 9 dicembre 2011

PROBABILITA'

"(Pensavo che non li avrei rivisti mai più.) (...) Ma negli avvenimenti reali le probabilità non contano, e l'improbabilità che una cosa succeda non vuol dire che non succederà."
da "INVISIBILE" di Paul Auster

 

giovedì 8 dicembre 2011

"INVISIBILE" di Paul Auster

Salve a Tutti/e!
Oggi voglio condividere con voi un libro che amo particolarmente, che ho messo a pieno titolo tra i miei preferiti. Il libro in questione è "INVISIBILE" di PAUL AUSTER.
Tra le varie descrizioni lette, la migliore mi è sembrata quella di www.ibs.it che incuriosisce, senza però svelare troppo... quindi non rovina il piacere della lettura, nel caso a qualcuno di voi venisse voglia di leggerlo.
DESCRIZIONE:
Nel 1967, Adam Walker ha vent'anni e studia a New York; la sua unica aspirazione è diventare poeta. Durante una festa, conosce l'enigmatico e inquietante professore parigino Rudolf Born e la sua seducente fidanzata, Margot. Tra loro si instaura immediatamente un legame fatto di sottintesi, di cose dette e non dette: Rudolf sembra aver preso in simpatia il giovane e gli offre di ideare e curare una rivista letteraria che intende finanziare. Adam, dal canto suo, prova una forte attrazione per Margot con la quale, quando Born torna temporaneamente in Europa, si abbandona a cinque giorni di sesso. Scoperto il tradimento, Rudolf caccia Margot. Non mostra tuttavia risentimento nei confronti di Adam che, pur sconcertato da questa ambiguità, continua a frequentarlo: sino a quando, una sera, non assiste alla criminale esplosione della sua aggressività. Tormentato dai sensi di colpa per non avere tempestivamente avvisato la polizia e consapevole di aver vissuto un'esperienza che lo segnerà per sempre, trascorre l'estate in città con la sorella Gwyn: complici le loro solitudini e i loro lutti, i due riallacciano le fila di un legame profondo che li unisce sin dall'infanzia. All'inizio dell'autunno, Adam parte per Parigi, ufficialmente perché ha vinto una borsa di studio. Ma Parigi è anche la città in cui, sfuggendo alle autorità americane, è tornato a vivere Born. Adam sa bene che si dovrà così confrontare con la parte più nera e imperscrutabile della propria anima.

RECENSIONE:
In questo romanzo Auster ci mette di fronte una narrazione spesso ellittica, in cui i piani narrativi si intersecano e si confondono attraverso la commistione di varie voci narranti e l'uso di diversi tempi verbali e punti di vista. Una complessità che può disorientare il lettore distratto, ma catturare il lettore attento, stregandolo fino ad ottenere un coinvolgimento totale e rapito. E' una vicenda che ha un'incredibile forza magnetica, a patto di sospendere ogni forma di "giudizio aprioristico" e sterile moralismo.
Siamo nel 1967 e New York è una metropoli in fermento che sta per essere percorsa dal vento di cambiamento. Adam Walker è uno studente di letteratura e un aspirante poeta bellissimo e con un'intelligenza fuori dal comune. Durante un noioso party universitario incontra una coppia "diabolica" di francesi giunti da poco in America. Lui, Rudolf, è un professore in visita alla Columbia University esperto di politica internazionale. Lei, Margot, è una donna bellissima, imbronciata e altera. La coppia finirà per coinvolgere il giovane studente nelle sue contorte dinamiche, stuzzicando i suoi istinti più sordidi. Ma quello che potrebbe sembrare un romanzo di formazione e di progressiva corruzione, si trasforma - pagina dopo pagina - in qualcosa di molto più complesso.
Di fronte all'orrenda scoperta di un delitto insensato e incomprensibile, Adam si ritrova improvvisamente a fare i conti con la moralità e la coscienza.
L'uomo che racconta l'incredibile anno 1967 in tutta la sua portata eversiva è un uomo lucido e freddo di fronte alla morte. Prima di ultimare la sua autobiografia, consumato dalla leucemia, Adam Walker contatterà il suo vecchio amico Jim, diventato uno scrittore famoso: a lui affiderà il suo manoscritto. Prima però ci sarà da comprendere fino in fondo l'animo di un uomo invisibile, di colui che si cela nelle pieghe del romanzo, che anela e lotta contro se stesso e i suoi istinti e che affermando se stesso nega la possibilità del reale.
Un romanzo strepitoso, che avvince e tiene con il fiato sospeso come un giallo, fino all'ultima pagina, con continui colpi di scena. E la verità? resterà appunto ... INVISIBILE.

mercoledì 7 dicembre 2011

FAI LA COSA GIUSTA (...o quella sbagliata...?)

"Mercer ha detto che era sbagliato, ma che dovevo farlo lo stesso. Però è strano. A volte è meglio fare la cosa sbagliata piuttosto che quella giusta."
da "MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE?" di Philip Dick

lunedì 5 dicembre 2011

PETTEGOLEZZI e VERITA'

"Era irritato; i pettegolezzi dell'ufficio lo urtavano perchè si rivelavano sempre più accurati della verità."
da "MA GLI ANDROIDI SOGNANO PECORE ELETTRICHE?" di Philip Dick
...che dire...? sembra paradossale, ma spesso è proprio cosi'!