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giovedì 5 ottobre 2017

NOBEL per la LETTERATURA 2017: KAZUO ISHIGURO

Con immenso piacere oggi ho appreso che il NOBEL per la LETTERATURA 2017 è andato a KAZUO ISHIGURO! Premio a mio parere MERITATISSIMO: spero contribuisca a far conoscere di più questo bravissimo scrittore, di una sensibilità straordinaria.

Il suo romanzo "NON LASCIARMI" è stato uno dei libri che più ho amato e che hanno lasciato un segno dentro di me.

Ne avevo parlato in un mio vecchio post, diversi anni fa: http://scrignisegretipassioni.blogspot.it/2012/10/non-lasciarmi-di-kazuo-ishiguro.html

Riporto qui la descrizione di "NON LASCIARMI" (tratta da IBS) e la RECENSIONE che avevo scritto appena terminata la lettura...

DESCRIZIONE (tratta da www.ibs.it):
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio (Hailsham), immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità più calda al distacco più violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti? "Non lasciarmi" è prima di tutto una grande storia d'amore. È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia al rovescio che non vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita.
LA MIA RECENSIONE a NON LASCIARMI di KAZUO ISHIGURO:

Intenso e struggente nella sua delicatezza sussurrata.
Un libro che non può lasciare indifferenti e che, anche una volta chiuso, dopo aver letto l'ultima pagina, continua a rimanerti dentro, con i suoi interrogativi irrisolti. 
Affronta temi etici, controversi e terribili (che non voglio svelare, per non rovinare il piacere della lettura a chi ancora non l'ha letto e ha in programma di farlo). 
L'autore riesce a far riflettere, a turbare, a sconvolgere... Tutto questo, però, non avviene mai in modo plateale, con colpi di scena ad effetto. Tutto è sempre sussurrato, suggerito, lasciato intendere tra le righe. E forse per questo fa ancora più male; come la lama sottile e affilata di un coltello che sfregia la pelle: il sangue non esce subito, ma poi - dopo un po' - scorre copioso, fino a lasciare esanimi. 
Oltre a sollevare interrogativi etici è comunque anche un grande romanzo di amicizia e amore. A dimostrazione del fatto che la natura umana non può essere sovvertita o soffocata, perché i sentimenti, le sensazioni più vere e profonde prima o poi si manifesteranno comunque... a dispetto di tutto, anche delle costrizioni più terribili. 
Altro spunto che mi ha offerto questo libro è come sia contraddittoriamente facile abituarsi o, ancor peggio, addirittura assuefarsi anche alle cose più spaventose ed insensate. A volte si finisce per trovarsi dentro a certi meccanismi che diventa impossibile ribellarsi e ci si fa quasi andar bene la situazione, per quanto assurda e ingiusta questa sia. Indignarsi, ribellarsi: possono diventare concetti privi di senso. Parlando per metafora: se non si vede più il mare per troppo tempo, ad un certo punto ci si abitua a galleggiare anche dentro una palude. E la palude finisce per diventare il mare, anche se non lo è. Finisce col risultare più tranquillo e rassicurante, anche se non si sta bene. Paradossale, ma tristemente vero.







Qui di seguito alcune CITAZIONI tratte dal romanzo, che mi avevano particolarmente colpita durante la lettura:

GIORNI SPENSIERATI
"...penso a quei giorni spensierati a correre dentro e fuori le stanze l'uno dell'altra, a quando il pomeriggio, languidamente, abbracciava la sera e poi la notte. Penso alla mia pila di vecchi giornali, le pagine increspate e incerte, come se fossero appartenute al mare. Penso al modo in cui li leggevo, sdraiata a pancia in giù sul prato nei caldi pomeriggi estivi, i capelli - che stavo facendo crescere - a impedirmi la visuale."

SORRIDE, NEL SOLE...
"...anche se le sue battute non sono molto divertenti, ridiamo lo stesso. Solo Ruth, nel mezzo, a cavalluccio sul muro, è silenziosa. Continua ad avere un mezzo sorriso sulle labbra, ma si muove appena. Una brezza leggera le scompiglia i capelli, e l'abbagliante sole d'inverno la costringe a increspare gli occhi socchiudendo forte le palpebre, così non si è certi se stia sorridendo oppure, semplicemente, stia facendo delle smorfie nella luce."

PREPARARSI UN DISCORSO
"All'inizio probabilmente fui piuttosto confusa, ma dopo un po', quando fui più sicura che mi avrebbe ascoltata fino alla fine, mi calmai e riuscii a spiegarmi meglio. Mi ero ripetuta per settimane e settimane quello che avrei dovuto dire. L'avevo ripassato durante quei lunghi viaggi in macchina, mentre sedevo a quei tavoli silenziosi delle stazioni di servizio. Mi era sembrato difficile allora, e alla fine avevo escogitato un piano: avrei memorizzato parola per parola alcuni punti chiave, poi mi sarei disegnata una mappa mentale di come sarei passata da un punto all'altro. Adesso però che lei si trovava di fronte, la maggior parte del discorso che mi ero preparata mi sembrava inutile o completamente sbagliata. (...) 
Ecco perchè d'un tratto tutte le cose che mi ero preparata nella testa sparirono, e io mi rivolsi a lei con onestà e semplicità."


ABBRACCIO INFINITO
"Poi mi resi conto che anche lui mi circondava con le braccia. Rimanemmo così, sulla sommità di quel campo, per quello che ci sembrò un tempo infinito, abbracciati senza dire una parola, mentre il vento non smetteva di soffiarci contro, e sembrava strapparci i vestiti di dosso; per un istante fu come se ci tenessimo stretti l'uno all'altra, perché quello era l'unico modo per non essere spazzati via nella notte."

SARESTI PERFETTA PER ME...
"- Saresti perfetta per me se non fossi tu -. Fece una risata e mi circondò con un braccio, mentre rimanevamo seduti l'uno accanto all'altra. Poi aggiunse: - Continuo a pensare a un fiume da qualche parte là fuori, con l'acqua che scorre velocissima. E quelle due persone nell'acqua, che cercano di tenersi strette, più che possono, ma alla fine devono desistere. La corrente è troppo forte. Devono mollare, separarsi. E' la stessa cosa per noi. E' un peccato, Kath, perché ci siamo amati per tutta la vita. Ma alla fine non possiamo rimanere insieme per sempre."

ps: vorrei che il prossimo NOBEL per la LETTERATURA andasse a MURAKAMI HARUKI (più volte candidato tra i "papabili" e altro scrittore da me molto apprezzato) ma penso che ci sia ancora molta (troppa...) strada da fare per comprendere pienamente la sottile forza dirompente dei suoi romanzi...