"Perchè a quel semaforo girò a sinistra non avrebbe saputo dirlo. I piloni della superstrada si distinguevano nitidamente, ancora 400 o 500 metri e avrebbe imboccato la litoranea per Iraklion. E invece girò a sinistra, laddove un piccolo cartello blu gli indicava una località ignota. Pensò che c'era già stato, perchè in un attimo vide tutto: una strada alberata con rare case, una piazza disadorna con un brutto monumento, una cornice di rocce, una montagna. Fu un lampo. E' quella cosa strana che la medicina non sa spiegare, si disse, lo chiamano DEJA' VU, un già visto, non mi era mai successo.
Ma la spiegazione che si dette non lo rassicurò, perchè il già visto perdurava, era più forte di ciò che vedeva, avvolgeva come una membrana la realtà circostante, gli alberi, i monti, le ombre della sera, perfino l'aria che stava respirando.
Si senti' preso da una vertigine e temette di venirne risucchiato, ma fu un attimo, perchè nel dilatarsi quella sensazione subiva una strana metamorfosi, come un guanto che rovesciandosi portasse con sé la mano che ricopriva.
Tutto cambiò prospettiva, in un lampo provò l'ebbrezza della scoperta, una sottile nausea e una mortale malinconia. Ma anche un senso di liberazione infinito, come quando finalmente capiamo qualcosa che sapevamo da sempre e non volevamo sapere: non era il già visto che lo inghiottiva in un passato mai vissuto, era lui che lo stava catturando in un futuro ancora da vivere."
da "IL TEMPO INVECCHIA IN FRETTA" di Antonio Tabucchi
APPROFONDIMENTI:
Il déjà vu (in francese "già visto"), è la sensazione di aver vissuto precedentemente un avvenimento o una situazione che si sta verificando.
Il termine fu creato dallo psicologo francese Émile Boirac (1851–1917), nel suo libro L'Avenir des sciences psychiques.
L'esperienza del déjà vu è accompagnata da un forte senso di familiarità, ma di solito anche dalla consapevolezza che non corrisponde realmente ad una esperienza vissuta (quindi si vive un senso di "soprannaturalità", "stranezza" o "misteriosità"): l'esperienza "precedente" è perlopiù attribuita ad un sogno. In alcuni casi invece c'è una ferma sensazione che l'esperienza sia "genuinamente accaduta" nel passato.
Per tentare di spiegare scientificamente il fenomeno, una possibile ipotesi sembra essere quella di una sensazione di familiarità (quindi: "già visto") falsa, cioè dovuta ad una alterazione (patologica o momentanea) delle funzioni cognitive di riconoscimento e recupero (memoria). Questo senso di familiarità, ad alto valore emotivo, si può estendere a tutti gli elementi presenti in quel momento nell'ambiente percepibile, anche se nuovi. Altresì potrebbero rimanere normali (selettivamente) altre funzioni cognitive: da ciò proverrebbe, ad esempio, la consapevolezza per cui "ma no, non è vero: non l'ho già vissuto" che in molti casi si prova, in discordanza con la sensazione.
Il déjà vu sembra essere un fenomeno molto comune. Si stima che il 60% della popolazione abbia almeno una volta nella vita un'esperienza di déjà vu.
Il déjà vu è stato oggetto di vari studi ed esperimenti psicologici e neuropsicologici. La spiegazione più accreditata è che non sia un atto di "precognizione" o di "profezia", ma un'anomalia della memoria; è l'impressione di "richiamare alla memoria" un'esperienza che è falsa. Ciò è confermato dal fatto che nella maggior parte dei casi il senso di "reminiscenza" nel momento del déjà vu è forte, ma alcune circostanze dell'esperienza "precedente" (quando, dove e come è accaduta) restano incerte. Allo stesso modo, col passare del tempo, dei soggetti possono mostrare un ricordo forte di aver avuto lo "sconvolgente" déjà vu, ma uno debole o nullo dei dettagli dell'evento che stavano "ricordando" quando hanno avuto il déjà vu.
Con il termine déjà vu si intende Paramnesia, ovvero un ricordo errato o inesatto ed impropriamente localizzato nella dimensione spazio-temporale.
Il déjà vu è talvolta associato a precognizione, chiaroveggenza o percezioni extra-sensoriali. Spiegazioni non-scientifiche attribuiscono questa esperienza a profezia, visioni o memorie di vite passate.
Alcuni credono che il déjà vu sia il ricordo dei sogni. L'ipotesi è che, seppure vengano solitamente dimenticati prima del risveglio, i sogni possano lasciare qualche traccia non comune all'esperienza presente nella memoria a lungo termine. In questo caso, il déjà vu potrebbe essere il ricordo di un sogno dimenticato con elementi in comune all'esperienza presente.