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martedì 1 novembre 2011

"CHE TU SIA PER ME IL COLTELLO"

Oggi vorrei parlarvi di DAVID GROSSMAN, un autore molto affermato, che io ho avuto modo di conoscere ed apprezzare solo alcuni anni fa.
Gironzolavo per una libreria alla ricerca di un nuovo libro da acquistare... cercavo qualcosa di nuovo, ma non avevo ancora idea di che libro desiderassi: volevo qualcosa di diverso dai best seller o dai libri di autori famosi. Cosi', casualmente, un libro tra gli scaffali ha attirato la mia attenzione e suscitato la mia curiosità, anche un po' per l'immagine in copertina: un volto di donna, ritratta in una foto d'epoca.
Il libro in questione è "Che tu sia per me il coltello" di David Grossman.Tra le tante pagine che ho trovato particolarmente significative in questo libro, merita una menzione questo passaggio di una delle tante lettere che Yair scrive a Miriam (questi i nomi dei 2 protagonisti):


"Ieri, mentre scrivevo, ho di nuovo pensato quanto sono strane le lettere. Quando tu ricevi una mia lettera io sono già altrove. Quando io ne leggo una tua, mi trovo di fatto in un tuo momento passato. Sono con te in un tempo in cui ormai non sei più. Il risultato è che ognuno di noi vive momenti da cui l'altro è già uscito... Cosa ne pensi? Forse è questa l'origine della tristezza che quasi ogni tua lettera suscita in me, indipendentemente dal suo contenuto. La vita scorre."

La riflessione interessante, a mio parere, sta appunto su come sia difficile "sincronizzare" i propri tempi con quelli degli altri, anche con quelli delle persone che ci sono più vicine.
Cosi', non solo per le lettere, ma anche per quel che riguarda e-mail o sms, spesso capita di inviarli o riceverli in momenti completamente sbagliati. Non sbagliati in sè stessi, ma sbagliati in relazione allo stato d'animo che vive in quel momento chi li riceve. Ecco quindi crearsi uno "sfasamento" che può portare a fraintendimenti ed incomprensioni. Lo stesso dicasi quando si vorrebbe condividere con qualcuno la lettura di un libro che ci appassiona particolarmente. Questo spiega come, condividere davvero con qualcuno sensazioni e sentimenti, con gli stessi tempi e gli stessi modi sia spesso molto difficile, se non quasi impossibile: ecco perchè le volte in cui questo accade sono da considerarsi tanto più meravigliose, appunto perchè cosi' rare.


2 commenti:

  1. In effetti spesso viviamo nel passato; le nostre sensazioni o emozioni che ci spingono per la loro intensità a doverle condividere con altri, spessissimo, o quasi sempre, sono passate e rimangono con noi come piacevole ricordo.
    Tutte meno quelle che si vivono contemporaneamente con chi in quel preciso momento condivide il nostro stesso interesse.
    Un esempio? L'amore.

    Flaviocrem

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  2. Ciao Flavio!
    interessante riflessione...
    Mi fa piacere ritrovarti anche qui (oltre che sul mitico ANOBII) :)
    Sandra

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