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venerdì 28 agosto 2015

RIFLESSIONI su VITA e MORTE

"Se la gente fosse immortale, senza mai deperire, senza mai invecchiare, se potesse vivere eternamente su questo mondo in buona salute, crede che penserebbe ugualmente tutto il tempo a un sacco di cose come fa adesso? Insomma, noi chi più chi meno stiamo sempre a elucubrare su qualcosa, no? La filosofia, la psicologia, la logica... la religione, la letteratura... se non esistesse la morte, non crede che tutti questi pensieri difficili, questi concetti complicati, non sarebbero mai apparsi sulla faccia della Terra? Cioè..."

(...)

"Cioè... quello che penso io è che magari è proprio per questo, perché la gente sa che un giorno o l'altro dovrà morire, che non può fare a meno di pensare al significato della propria esistenza. Non le pare? Se uno potesse continuare a vivere tranquillamente per sempre, chi mai si preoccuperebbe di pensare sul serio alla vita? Che bisogno ci sarebbe di farlo? E anche supponendo che il bisogno di pensarci seriamente ci fosse, si finirebbe col dire "ho ancora tutto il tempo che voglio, ci penserò un'altra volta". Però in realtà non è così. Noi dobbiamo pensarci ora, qui, in questo momento. (...) Nessuno sa cosa può capitare. Perciò noi per evolvere abbiamo assolutamente bisogno della morte. Io la penso così. Più la presenza della morte è grande e forte, più noi ci lambicchiamo il cervello a pensare alle cose."

da "L'UCCELLO CHE GIRAVA LE VITI DEL MONDO" di Murakami Haruki


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