"Nelle stanze libri impilati, e altri lasciati sul tavolo, al bagno, per terra vicino al divano, sopra il comodino accanto al letto. Libri iniziati che aspettano di essere ripresi in mano e aperti. Il tempo scorre e si raccoglie dall'uno all'altro per poi volgere su sè stesso e infine svanire nella sera sciogliendo i suoi grani invisibili insieme alla polvere accumulata tra le pagine, all'amore sopravvissuto abbandonato sulle cose e nello specchio del cuore.
Ponti di parole scritte e immaginate uniscono Davide alla sua vita, collegano i giorni e i pensieri, lo attraversano in un'infinità di strade e direzioni per proseguire al di là di lui e portare a ciò che ancora deve essere o perdersi appena oltre, sagome intraviste di una possibilità senza corpo che continua a tornare."
da "IL GIARDINO ELETTRICO" di Simone Caltabellota