...ammirando 10 quadri con protagoniste figure di donne…
NASCITA DI VENERE – La “Nascita di Venere” è un dipinto di Sandro Botticelli, databile al 1482-1485 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze. Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze. Rappresenta una delle creazioni più elevate dell’estetica del pittore fiorentino, oltre che un ideale universale di bellezza femminile. La Nascita di Venere è da sempre considerata l’idea perfetta di bellezza femminile nell’arte.
LA GIOCONDA – “La Gioconda”, nota anche come “Monna Lisa”, è un dipinto a olio di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera emblematica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto più celebre del mondo, nonché di una delle opere d’arte più note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, ma anche parodie e sberleffi. Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere di immaginazione, di studi anche psicoanalitici. Sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata, idolatrata, ma anche derisa o aggredita.
MARILYN – È nel 1960 che Warhol intraprende la sua carriera artistica, che rapidamente lo porterà ad essere la personalità di spicco della Pop Art americana. Nello stesso anno comincia la sua produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L’ artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi, proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l’immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici. Sono tantissimi i quadri che Warhol dipinse su Marilyn Monroe perché la adorava. Marilyn Monroe morì nell’agosto del 1962. Nei successivi quattro mesi, Warhol fece più di venti dipinti serigrafici di lei, tutti basati sulla stessa fotografia pubblicitaria del film Niagara del 1953. Warhol ha trovato in Monroe una fusione di due dei suoi temi costanti: la morte e il culto della celebrità. Ripetendo l’immagine, evoca la sua onnipresenza nei media.
LA DAMA CON L’ERMELLINO – ‘La dama con l’ermellino (Ritratto di Cecilia Gallerani)’ è un dipinto ad olio su tavola realizzato tra il 1488 ed il 1490 dal pittore Leonardo da Vinci. Il dipinto è oggi conservato al Czartoryski Muzeum di Cracovia, dopo aver subito un restauro per rimediare ad alcuni danneggiamenti subiti durante la II guerra mondiale. Un impercettibile sorriso aleggia sulla labbra di Cecilia: Leonardo preferiva accennare le emozioni piuttosto che renderle esplicite. Le lunghe, eleganti dita di Cecilia che accarezzano l’animale testimoniano la sua delicatezza e la sua grazia aristocratica. L’ermellino, per il suo pelo bianco, era considerato simbolo di purezza.
LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA – La “Ragazza con l’orecchino di perla” è uno dei più famosi quadri di Jan Vermeer. Pare che l’artista olandese lo abbia dipinto fra il 1665 ed il 1666, oggi è conservato al Mauritshuis dell’Aia. Raffigura una fanciulla volta di tre quarti. Colpisce in particolar modo l’espressione estetica, assolutamente languida ed ammaliante, dello sguardo della giovane modella. La suggestiva leggenda che circonda questo quadro, e che colora con una punta di sentimentalismo la biografia di un grande pittore del quale si sa tuttora ben poco, è stata rievocata per la letteratura nel 1986 dal libro “La ragazza col turbante” (tradotto in nove lingue) della scrittrice Marta Morazzoni e poi anche nel 2003 per il cinema da un film dal titolo “La ragazza con l’orecchino di perla”, interpretato dall’attrice Scarlett Johansson ed ispirato al romanzo omonimo del 1999 della scrittrice Tracy Chevalier.
GIUDITTA I – “Giuditta I” è un dipinto realizzato nel 1901 dal pittore austriaco Gustav Klimt e conservato nell’Österreichische Galerie Belvedere a Vienna. E’ considerata come la prima opera del periodo aureo, contraddistinto da un linguaggio di forte astrazione simbolica e dall’uso massiccio dell’oro. Il soggetto, con il volto di Adele Bloch-Bauer, esponente dell’alta società viennese, è stato sempre utilizzato quale metafora del potere di seduzione delle donne, che riesce a vincere anche la forza virile più bruta. In clima simbolista la figura di Giuditta si presta ovviamente alla esaltazione della femme fatale crudele e seduttrice, che porta alla rovina e alla morte il proprio amante.
VENERE DI URBINO – La “Venere di Urbino” è un dipinto a olio su tela di Tiziano, databile al 1538 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze. Il quadro, oltre ad essere un ritratto della futura sposa, rappresenta un’allegoria del matrimonio. Il ritratto, si limitava alla sola immagine facciale, mentre il resto del corpo era idealmente costruito. La moglie viene rappresentata nuda in quanto, in questo modo, ne veniva esaltata l’avvenenza femminile ma anche la sua buona salute per divenire una futura madre di una numerosa prole.
LA MAJA DESNUDA E LA MAJA VESTIDA – “La maja desnuda” (1800) e “La maja vestida” (1800) sono due dipinti di Francisco Goya. Entrambi conservati al Museo del Prado di Madrid. Sono opere di committenza privata che ai tempi avevano fatto parecchio scandalo. Se si prende sotto esame la Maja desnuda, si può notare come siano esplicite le influenze di Giorgione e di Tiziano. La differenza, qui, è che la donna rappresentata non è una dea, né una figura idealizzata, ma una semplice popolana che acquista dignità aristocratica. La modella, che secondo alcuni non è la stessa per entrambi i dipinti, mantiene la stessa posa provocante per tutti e due gli oli su tela; lo sguardo è malizioso e ammiccante e crea nell’osservatore un certo turbamento causa la sua disinibizione.
RITRATTO DI DORA MAAR – “Ritratto di Dora Maar” o “Dora Maar seduta” è un dipinto realizzato nel 1937 dal pittore spagnolo Pablo Picasso. È conservato al Musée National Picasso di Parigi. Nel 1936 Picasso, stabilitosi nei pressi di Cannes, conobbe la giovane fotografa Dora Maar e ne divenne l’amante. La giovane è ritratta assisa con una blusa nera e una gonna rossa a quadri. Le forme spigolose e l’abbigliamento elaborato mettono in risalto la forte personalità della donna.
RITRATTO DI JEANNE HEBUTERNE – Il Ritratto di Jeanne Hébuterne è uno dei quadri più famosi di Amedeo Modigliani. E’ stato dipinto nel 1917, attualmente si trova in Giappone e appartiene ad un collezionista privato. Nel quadro è ritratta Jeanne, fidanzata di Modigliani che all’epoca aveva diciannove anni. E’ più giovane di lui di quattordici anni quando si incontrano a Parigi. Jeanne è una dotata pittrice, quando si conoscono lei sta studiando all’Accademia Colarossi, è una ragazza dalla forte personalità, affascinata da Modigliani e dalla sua pittura. Fra loro inizia un rapporto che durerà fino alla morte del pittore.
(articolo tratto da Libreriamo.it)