"Quando aprii gli occhi, credetti di stare vedendo la continuazione del sogno. La stanza era fiocamente illuminata dalla luna. (...)
C'era Naoko, seduta ai piedi del letto, che guardava fisso fuori dalla finestra.
Aveva le gambe piegate contro il petto e il mento poggiato sulle ginocchia (...)
Naoko portava la stessa camicia da notte blu di prima e aveva i capelli tenuti fermi da un lato dal solito fermaglio a forma di farfalla, in modo che la sua bella fronte era illuminata chiaramente dalla luce della luna. (...)
Naoko restava nella stessa posizione, completamente immobile. Sembrava proprio un piccolo animale attirato dalla luna. A causa dell'inclinazione della luce le sue labbra apparivano accentuate. La loro linea così fragile era agitata da un lieve tremito che sembrava in accordo col battito del suo cuore o con le vibrazioni della sua anima. Come se stesse bisbigliando parole senza suono rivolte al buio della notte.
Avendo la gola completamente secca deglutii, ma nell'assoluto silenzio della notte il rumore della saliva inghiottita risuonò terribilmente amplificato. Al che Naoko, come se quel suono fosse stato una specie di segnale, si alzò rapidamente e, con un lieve fruscio di tessuto, venne a inginocchiarsi ai piedi del mio cuscino e mi guardò fisso negli occhi. Anch'io la guardai, ma i suoi occhi non trasmettevano nessun messaggio. (...)
Allungai la mano cercando di toccarla, ma lei subito si ritrasse. Le sue labbra tremarono un po'. Poi Naoko sollevò le braccia e cominciò lentamente a sbottonarsi la camicia da notte. C'erano in tutto sette piccoli bottoni bianchi, e io stetti a guardare le sue belle dita sottili aprirli metodicamente uno dopo l'altro come in una continuazione del sogno. Quando ebbe finito, Naoko si sfilò la camicia facendosela scivolare dai fianchi, come un insetto che si libera delle spoglie, e rimase nuda.
Sotto la camicia, non portava niente. Tutto quello che aveva addosso era il fermaglio a forma di farfalla. Dopo essersi spogliata, Naoko rimase a guardarmi sempre in ginocchio sul pavimento. Illuminata dalla morbida luce lunare, la sua carne aveva lo splendore e la fragilità di quella di una creatura appena nata.
Quando si mosse - ma il suo era stato un movimento quasi impercettibile - la luce cambiò leggermente la sua posizione sul corpo di Naoko e le ombre sulla sua pelle mutarono di forma. Le dense ombre dei suoi seni rotondi, dei piccoli capezzoli, della cavità dell'ombelico, delle ossa e dei peli del pube mutarono tutte di forma come la superficie di un lago tranquillo è trasformata da una sola piccola onda."
C'era Naoko, seduta ai piedi del letto, che guardava fisso fuori dalla finestra.
Aveva le gambe piegate contro il petto e il mento poggiato sulle ginocchia (...)
Naoko portava la stessa camicia da notte blu di prima e aveva i capelli tenuti fermi da un lato dal solito fermaglio a forma di farfalla, in modo che la sua bella fronte era illuminata chiaramente dalla luce della luna. (...)
Naoko restava nella stessa posizione, completamente immobile. Sembrava proprio un piccolo animale attirato dalla luna. A causa dell'inclinazione della luce le sue labbra apparivano accentuate. La loro linea così fragile era agitata da un lieve tremito che sembrava in accordo col battito del suo cuore o con le vibrazioni della sua anima. Come se stesse bisbigliando parole senza suono rivolte al buio della notte.
Avendo la gola completamente secca deglutii, ma nell'assoluto silenzio della notte il rumore della saliva inghiottita risuonò terribilmente amplificato. Al che Naoko, come se quel suono fosse stato una specie di segnale, si alzò rapidamente e, con un lieve fruscio di tessuto, venne a inginocchiarsi ai piedi del mio cuscino e mi guardò fisso negli occhi. Anch'io la guardai, ma i suoi occhi non trasmettevano nessun messaggio. (...)
Allungai la mano cercando di toccarla, ma lei subito si ritrasse. Le sue labbra tremarono un po'. Poi Naoko sollevò le braccia e cominciò lentamente a sbottonarsi la camicia da notte. C'erano in tutto sette piccoli bottoni bianchi, e io stetti a guardare le sue belle dita sottili aprirli metodicamente uno dopo l'altro come in una continuazione del sogno. Quando ebbe finito, Naoko si sfilò la camicia facendosela scivolare dai fianchi, come un insetto che si libera delle spoglie, e rimase nuda.
Sotto la camicia, non portava niente. Tutto quello che aveva addosso era il fermaglio a forma di farfalla. Dopo essersi spogliata, Naoko rimase a guardarmi sempre in ginocchio sul pavimento. Illuminata dalla morbida luce lunare, la sua carne aveva lo splendore e la fragilità di quella di una creatura appena nata.
Quando si mosse - ma il suo era stato un movimento quasi impercettibile - la luce cambiò leggermente la sua posizione sul corpo di Naoko e le ombre sulla sua pelle mutarono di forma. Le dense ombre dei suoi seni rotondi, dei piccoli capezzoli, della cavità dell'ombelico, delle ossa e dei peli del pube mutarono tutte di forma come la superficie di un lago tranquillo è trasformata da una sola piccola onda."
da "NORWEGIAN WOOD" di Murakami Haruki