"Il vero amore, dice, è quando ricavi altrettanto piacere dal dare piacere che dal riceverlo. Cosa ne pensi, Adam? Ho ragione o torto? Le rispondi che ha ragione. Le rispondi che è una delle cose più acute che abbia mai detto.
Quando inizia? Quando l'idea accarezzata nella mente di entrambi si manifesta come azione nel mondo fisico? (...) Hai promesso a te stesso che non farai la prima mossa, che ti tratterrai dal toccarla fino a quando non ti toccherà lei, perchè soltanto allora saprai al di là di ogni dubbio che lei vuole quello che vuoi tu e che non hai equivocato i suoi desideri. (...)
Un attimo dopo, posi il bicchiere anche tu. Entrambi vi appoggiate allo schienale e Gwyn ti prende la mano, intrecciando le dita nelle tue. Hai paura? ti chiede. Le rispondi di no, non hai paura, sei molto felice. Anch'io, dice lei, e poi ti bacia sulla guancia, un bacio delicatissimo, nulla più del più flebile contatto, di un minimo sfregarsi della bocca contro la tua pelle. Ti rendi conto che tutto deve procedere piano, si deve costruire per incrementi minimi, che a lungo sarà solo una danza titubante, incerta di si e di no, e cosi' preferisci, perchè se uno di voi ci ripensasse ci sarà tempo per far retromarcia e interrompere tutto. Il più delle volte è meglio che quanto smuove la fantasia resti nella fantasia, e Gwyn lo sa, è saggia a sufficienza per sapere che la distanza fra pensiero e atto può essere immensa, un abisso grande come il mondo intero. Quindi saggiate le acque con cautela, un passettino dopo l'altro, sfiorandovi l'un l'altra il collo con la bocca, sfiorandovi le labbra con le labbra, e anche se vi siete avvinti in un abbraccio stretto, le mani non si muovono. Passa più di mezz'ora, e nessuno dei due mostra la minima intenzione di smettere. E' qui che lei apre la bocca. E' qui che apri la tua, e insieme cadete a capofitto nella notte."
da "INVISIBILE" di Paul Auster
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