Cerca nel blog

lunedì 30 aprile 2012

APRILE, DOLCE DORMIRE


...si sa che è facile lasciarsi andare e seguire questo proverbio popolare... complici i primi caldi e la stanchezza (e svogliatezza) causate dal tepore di questo periodo dell'anno...
  
  
  
...però siamo quasi in maggio: prendiamo la bici e andiamocene a spasso in mezzo alla natura ad ammirare la primavera in fiore!   
ps: voi in quale di questi animali vi riconoscete? 

mercoledì 25 aprile 2012

FESTA DEL "BOCOLO"


Oggi a VENEZIA la festa si moltiplica per 3: oltre alla festa nazionale del 25 aprile, si festeggia anche il patrono di Venezia (San Marco) e la FESTA DEL "BOCOLO"! Ne avete mai sentito parlare? 
Intanto specifico che per "BOCOLO" si intende il bocciolo di rosa rossa.
La tradizione popolare vuole che, nel giorno di San Marco, ogni donna riceva in dono dal suo innamorato "il bocolo", come segno d'amore.

Sulle origini di questo dono ci sono 2 leggende.
Una narra la storia del contrastato amore tra la nobildonna Maria Partecipazio ed il trovatore Tancredi. Nell'intento di superare gli ostacoli dati dalla diversità di classe sociale, Tancredi parte per la guerra cercando di ottenere una fama militare che lo renda degno dell'altolocata sposa. Purtroppo però, dopo essersi valorosamente distinto agli ordini di Carlo Magno nella guerra contro i Mori di Spagna, cade ferito a morte sopra un roseto di rose bianche che si tingono di rosso con il suo sangue. Tancredi morente affida al paladino Orlando un bocciolo di quel roseto perché lo consegni alla sua amata. 
Orlando, fedele alla promessa, giunge a Venezia il giorno prima di S.Marco e consegna alla nobildonna il bocciolo, estremo messaggio d'amore del perito spasimante. La mattina seguente Maria Partecipazio viene trovata morta con il bocciolo rosso posato sul cuore. Da allora gli amanti veneziani usano quel fiore come emblematico pegno d'amore.
Secondo l'altra leggenda la tradizione del boccolo discende invece dal roseto che nasceva accanto la tomba dell'Evangelista. Il roseto sarebbe stato donato a un marinaio della Giudecca di nome Basilio quale premio per la sua grande collaborazione nella trafugazione delle spoglie del Santo. 
Alla morte di Basilio il roseto, che era stato piantato nel giardino di casa, divenne il confine della proprietà suddivisa tra i due figli. Avvenne in seguito una rottura dell'armonia tra i due rami della famiglia e la pianta smise di fiorire. 
Un 25 aprile di molti anni dopo nacque amore a prima vista tra una fanciulla discendente da uno dei due rami e un giovane dell'altro ramo familiare. I due giovani si innamorarono guardandosi attraverso il roseto che separava i due orti. 
Il roseto accompagnò lo sbocciare dell'amore tra parti nemiche coprendosi di boccoli rossi, e il giovane cogliendone uno lo donò alla fanciulla. 
In ricordo di questo amore a lieto fine, che avrebbe restituito la pace tra le due famiglie, i veneziani offrono ancor oggi il boccolo rosso alla propria amata.

venerdì 20 aprile 2012

IL MESTIERE DELL'EDITOR :)

"Leggo i libri per mestiere e in questo senso sono come le puttane: faccio per soldi una cosa che, di regola, gli altri fanno per piacere. 
Ma anche alle puttane, a volte, accade di farlo per piacere e non per soldi."


da "NON ESISTE SAGGEZZA" di Gianrico Carofiglio



venerdì 13 aprile 2012

VERITA' e FINZIONE

"- Fu in quel preciso momento che feci una strana esperienza. Avevo la netta sensazione di interpretare una parte e nello stesso tempo mi sentivo del tutto naturale e spontaneo. Ero perfettamente diviso in due, e paradossalmente unico. Non sono sicuro di riuscire a spiegarlo. 
- Credo di sapere di cosa parla. Si prova qualcosa di simile, a volte, quando si scrive. In alcuni momenti fortunati, quando ci si accorge che le parole vanno al posto giusto, e la verità e la finzione diventano una cosa sola."



da "NON ESISTE SAGGEZZA" di Gianrico Carofiglio


immagine: "La condizione umana" - Magritte

venerdì 6 aprile 2012

IL SENSO DELL'UMORISMO, QUALITA' ETICA

"Avevo un nonno cui ero molto affezionata. Lui diceva che il senso dell'umorismo è la qualità più importante in una persona. E sosteneva una cosa simile a quella che hai detto tu. Che se hai il senso dell'umorismo - non l'ironia o il sarcasmo, che sono un'altra cosa - non ti prendi sul serio. E allora non puoi essere cattivo, non puoi essere stupido, non puoi essere volgare. Diceva che il senso dell'umorismo è il modo migliore per conservare la dignità nei momenti difficili. Il senso dell'umorismo è una qualità etica, diceva." 
Pensai che era una cosa molto bella. Una di quelle cose che quando le senti o le leggi ti sembra di avere sempre saputo, anche se non avevi mai trovato le parole per dirla.


da "NON ESISTE SAGGEZZA" di Gianrico Carofiglio


lunedì 2 aprile 2012

"NON ESISTE SAGGEZZA" di Gianrico Carofiglio

Ciao a Tutti, Carissimi Lettori del mio blog!
Oggi voglio condividere con Voi la lettura del libro "NON ESISTE SAGGEZZA" di Gianrico Carofiglio.
Si tratta di una raccolta di racconti: una lettura piacevole, ma che non mi ha particolarmente entusiasmata...



Questa la mia RECENSIONE su ANOBII:

Questo libro di Carofiglio è una raccolta di racconti, già pubblicati altrove.
Sono racconti scollegati: ognuno di essi è a se stante, non seguono un filo conduttore o una logica consequenziale, quindi hanno il vantaggio di poter essere letti anche in modo discontinuo e "in ordine sparso" (cioè senza dover necessariamente seguire in modo ordinato la loro successione).
Sono ben scritti, in modo scorrevole e lineare; la lettura, quindi, risulta piacevole e distensiva.
Il libro, però, nel complesso non mi ha convinta del tutto: alcuni racconti - a mio parere - sono più riusciti, altri meno. Quelli meno riusciti, a lettura ultimata, lasciano davvero poco, quasi fossero meri esercizi di stile.
Un'altra cosa che non mi è tanto piaciuta è il ripetersi di analoghi concetti (utilizzando anche parole e frasi molto simili) in vari racconti: il concetto del "senso dell'umorismo", ad esempio, è ripetuto nel primo racconto e in quello del poliziotto. Analogamente, il luogo comune di stupirsi del fatto che un poliziotto legga e che sia acculturato, è ripetuto qui e là.
Inoltre, una cosa che mi ha infastidita, è stata che Carofiglio, nel racconto "Intervista a Tex Willer", abbia spiegato il concetto di "WILLING SUSPENSION OF DISBELIEF" (o, per dirlo in italiano, "sospensione dell'incredulità") del poeta Coleridge.
Mi spiego meglio: ben venga una citazione, se questa è "funzionale" al racconto, ma in questo caso Carofiglio si è proprio dilungato per una pagina a spiegare dettagliatamente questo concetto. Questo inutile sfoggio di erudizione l'ho trovato irritante... anche perché, sinceramente, era una cosa che già sapevo, anche solo per aver studiato un po' di letteratura inglese al liceo, quindi senza aver fatto studi particolarmente approfonditi sull'argomento. E non mi serviva che Carofiglio venisse a farmi la "lezioncina" mentre leggevo il suo libro! :)
Ad ogni modo, i racconti che mi sono piaciuti di più sono: "Non esiste saggezza", "Il maestro di bastone", "Il paradosso del poliziotto", "La doppia vita di Natalia Blum". In questi, ho apprezzato la capacità di Carofiglio di cogliere delicate sfumature psicologiche dei personaggi e l'eleganza nel tratteggiare le storie, senza mai usare tratti troppo pesanti e marcati.


Comunque, pagina dopo pagina, proseguendo nella lettura, ho sottolineato diversi passaggi che mi sono piaciuti e che mi appresto a condividere con Voi nei miei prossimi post... a presto!